Mi sta a cuore creare e abitare spazi protetti in cui le persone possano sentirsi a loro agio, raccontare di sé superando la vergogna e venendo accolte senza giudizio, con riservatezza. In questo spazio potenziale, il cui suolo è la fiducia, qualcosa può accadere: (ri)trovare leggerezza, risorse, relazioni e un senso rinnovato di appartenenza.

La dimensione del cerchio, in cui ognuno è equidistante del centro ed è leader, la comunicazione empatica e le esperienze creativo-espressive sono diventate la bussola per orientarmi nella vita e tra gli strumenti più importanti di liberazione e crescita che ho sperimentato. Oggi sono le fondamenta del lavoro che propongo.

ARTETERAPEUTA

Ho spesso lavorato come educatrice con bimbi, adolescenti e persone con disabilità e durante un‘ esperienza escludente ai danni di una ragazza che seguivo, ho sentito l’esigenza di continuare a formarmi e di frequentare la scuola di arteterapia.

Volevo conoscere e portare nella vita e nel lavoro un nuovo linguaggio e possibilità di espressione dei vissuti e delle emozioni grazie alla centralità del corpo e all’utilizzo dei materiali artistici. Sono passati quasi 10 anni dall’inizio della formazione e ancora oggi, l’atto creativo genera in me stupore e meraviglia: l’immagine prodotta è un simbolo vivo, che di volta in volta può suggerire messaggi importanti se la osservi attentamente e ti inoltri nel mistero che sei e manifesti…

PROGETTO

Qualche anno fa ho incontrato una sorella e un’anima affine, Alessandra Boniardi, naturopata, moonmother e in formazione presso la scuola del Sacro Femminile. Insieme abbiamo iniziato a portare il cerchio con le nostre professionalità: io con la creatività, lei con le pratiche legate a ritualità e ciclicità. Ci accomuna il desiderio di essere autentiche, in primis tra di noi e con gli altri, la comunicazione empatica, l’amore per la natura. Tra noi è nata una splendida sorellanza, fatta di sostegno reciproco, risate, pratiche e creatività. Stiamo crescendo insieme!

La Dimora del femminile è uno spazio protetto in cui aprirsi alla vulnerabilità e tornare ad attingere alle proprie risorse interne attraverso ritualità e creatività, stando con presenza in ascolto del corpo. Partecipare ai nostri cerchi apre la possibilità di esprimersi, riconoscere emozioni, bisogni e darsi valore.

ARTETERAPIA

Ho seguito la formazione di Art Therapy Italiana, le cui fondatrici, tra cui Mimma della Cagnoletta, hanno portato l’arteterapia in Italia più di 40 anni fa.

I primi passi furono fatti negli anni ‘40 negli Usa da artisti e psicologi che, entrambi con i propri strumenti, compresero il potere curativo e trasformativo della creatività per i reduci di guerra, osservando quanto il loro lavoro congiunto sostenesse i processi di elaborazione dei trauma. Nei successivi decenni si sono sviluppati diversi approcci in cui il linguaggio artistico creativo e quello della psicologia si sono uniti, dando vita alla figura dell’arteterapeuta.